sicurezza studio travaglini
l'importanza della prevenzione

SISTEMI DI DIFESA

Essenzialmente parliamo di:

SALIVA

la saliva

La saliva ha una importante azione protettiva grazie a sistemi tampone che agiscono innalzando il valore del ph, quando questo scende sotto la soglia di rischio per la demineralizzazione. La saliva è fornita di sistemi antimicrobici (isozima, perossidasi) e immunitari (IgA Secretorie) che agiscono insieme nel controllo della flora cariogena. l'utilizzo del chewing gum stimola durante i primi minuti di masticazione, la secrezione salivare e può incrementare i meccanismi di difesa, sempre che siano privi di zuccheri fermentabili .

Un capitolo importantissimo è costituito dall'avvento dell'ozonoterapia dentale.

L'ozono si limita ad una azione ossidante. i processi riparativi dipendono dalla reattività del tessuto e dell'intero organismo. Esso non svolge nessuna azione di stimolazione tessutale mediata da recettori, non può essere confuso con proteine ad azione enzematica, modulatrice o regolatrice.

La sua azione è solo locale e non innesca nessun meccanismo endocrinologico. Quindi l'utilizzo dell'ozono si è dimostrato efficace nell'ossidazione dei substrati biologici e microbiologici a carico dei tessuti duri del dente smalto e dentina. L'azione di HealOzone è topica e limitata. Dipende dall'erogazione di una quantità limitata di agenti ossidanti in grado di reagire fino all'esaurimento del substrato.

Quando esso non ha più la capacita di reagire significa che cambiata la natura biochimica del substrato. In termini fisiologici, il ripristino dell'omeostasi tessutale locale, rende il tessuto in grado di riprendere le funzioni proprie della sua specializzazione tessutale. Nella dentina e nello smalto queste funzioni sono trattenere calcio e fosfato in forma amorfa e idrossiapatitica in equilibrio dinamico con la saliva. La remineralizzazione e la conseguente risposta reattiva dipendono da variabili estranee all'ozono (saliva, abitudini alimentari, igiene orale, ecc).

PROBIOTICI

i probiotici

La conclusione di molti studi realizzati sull'uso dei probiotici è che i batteri benefici possono realmente prevenire, e talvolta perfino aiutare a curare, alcuni disturbi e patologie del cavo orale come la carie e infiammazione parodontale.

La forza dei probiotici risiede nella loro capacità di competere con le specie batteriche dannose per l'occupazione dei siti di adesione, "sostituendosi" in parte ad essi e diminuendole in questo modo la presenza; alcuni probiotici, inoltre, producono sostanze antibatteriche come acidi organici, perossido di idrogeno e riducono in modo diretto la presenza di patogeni riducendone il numero: sono questi i principali processi attraverso i quali i diversi probiotici riescono a contrastare la presenza di specifici batteri nocivi e ad ostacolarne l'attività.

Diversi studi che hanno indagato la relazione tra specie batteriche e infiammazioni del parodonto sono giunti alla conclusione che i lactobacilli sono in grado di inibire la proliferazione di patogeni legati allo sviluppo della malattia parodontale. Significa che favorire la colonizzazione del cavo orale da parte di alcuni lactobacilli può portare ad un riequilibrio generale della flora batterica in chi soffre di qualche forma di infiammazione dei tessuti parodontali.

Altri probiotici svolgono anche un'azione indiretta (lactobacillus reuteri): il suo effetto antiinfiammatorio sulle cellule della mucosa intestinale, porta ad una riduzione dei parametri infiammatori in tutto l'organismo. Altri probiotici sono capaci di stimolare (lactobacillus helveticus) l'azione degli odontoblasti e quindi la ricostruzione dei tessuti ossei, altri come il lactobacillus brevis si sono dimostrati in grado di ridurre la placca, il sanguinamento gengivale e gli indicatori di infiammazione in soggetti affetti da malattia parodontale cronica. infine l'alitosi che è spesso prodotta da un disequilibrio della flora orale in favore di batteri anaerobi che producono composti solforosi volatili può essere contrastata da microorganismi che, colonizzando il cavo orale, possono favorire un riequilibrio.

Gli articoli pubblicati dal Journal of the Canadian Associations concludono affermando che i probiotici sono sicuramente una nuova e promettente area di ricerca nel campo della salute orale.

Il solo fatto che le specie batteriche probiotiche facciano naturalmente parte della flora batterica orale, le rende i "soggetti più adatti" ad essere inseriti in questo ambiente e ad adattarvisi con lo scopo di migliorarne l'equilibrio ecologico e lo stato di salute.

La Saliva

la saliva

Essa è fondamentale, è una soluzione acquosa di elettroliti e sostanze organiche, prodotta dalle ghiandole salivari maggiori (parotide, sottomascellare e sottolinguare) cui si aggiungono ghiandolo accessorie e minori sparse su tutta la mucosa del cavo orale, tranne che nelle arcate dentarie. Di essa è importante misurare:

  • la quantità (una riduzione può favorire l'insorgenza della carie e facilitarne lo sviluppo) con la quale elimina i residui di cibo e i batteri presenti comunque nella bocca;
  • l'acidità. Una saliva poco acida (quindi tendenta al basico) tampona l'acidità di alcuni alimenti (succhi di frutta, cocktails,ecc.) e gli acidi prodotti dai batteri che corrodono la superficie dello smalto;
  • i batteri che provocano la carie presenti in bocca, in particolare lo streptococco mutans e il lactobacillus. Abbiamo oggi la possibilità di titolare undici cappi batterici e collegare la carie a situazioni generali del paziente (diabete, osteoporosi, malattie cardiovascolari, malattia focale, parto prematuro, malattie reumatiche). Quindi i punti salienti sono:
    • Perdita progressiva di calcio e distruzione dei tessuti duri del dente. Un ruolo determinante è svolto dalla placca batterica, costituita da batteri, saliva e microscopici residui di cibo.
    • I batteri=nei residui di cibo trovano un ottimo terreno di coltura, soprattutto gli zuccheri che ne favoriscono la fermentazione e la produzione di acidi che attaccano i tessuti duri del dente. Lo smlto viene decalcificato e si forma la cavità=carie. L'attacco acido è massimo nei primi dieci minuti dopo il pasto.
    • redisposizione Famigliare:a tale proposito ricordiamo che un gruppo di ricerca dell'Università di Parma ha decodificato il genoma della carie. E' stato sequenziato il gnoma del bifidobacterium dentium, il batterio responsabile della formazione della carie. In futuro si spera di arrivare al vaccino della carie.
    • Composizione Salivare, di cui si è già parlato.

    Ozonoterapia Dentale

    l'ozono per i bambini

    l'importanza dello heal ozoneE' una nuova tecnica per la cura dei denti da latte (e non solo...) su bambini poco collaboranti e pazienti adulti diversamente abili: l'Ozonoterapia

    Si affianca alle tecniche pedodontiche tradizionali una macchina generatrice di gas ozono e che consente di eseguire L'OZONOTERAPIA DENTALE con HEALOZONE. Caratteristica di tale terapia è di bloccare, con la massima delicatezza, anche nei soggetti più piccoli ed irrequieti, la progressione della carie, senza ricorrere ad anestesia e trapano.

    heal ozone

    L'ozono, sostanza già ben nota in medicina generale, genera una sterilizzazione nel tessuto carioso ed una sua eventuale rimineralizzazione. Ha caratteristiche antiinfiammatorie, analgesiche, immunostimolanti, di trofo-induzione ovvero promuove la rigenerazione dei tessuti! Ciò consente di rinviare cure più complete (o anche di evitarle, limitandosi a questo trattamento, anche ripetuto) con assenza di disturbi e di progressione della sintomatologia legata a queste lesioni cariose, troppo spesso così precoci... Peraltro le applicazioni del macchinario che produce ozono vanno al di là di questi casi. L'ozonoterapia aiuta ad essere molto più conservativi nelle cure dei denti e talora ad evitare devitalizzazioni anche in soggetti collaboranti, sia bambini che adulti. Ma è davvero formidabile l'idea di poter curare in questo modo dei piccoli pazienti che forse in alcuni casi, estremi, legati a sofferenze non arginabili, sarebbero destinati alla anestesia generale in ospedale e alla estrazione troppo precoce degli elementi da latte.

    L'alitosi

    L'alitosi è un disturbo molto frequente nella popolazione mondiale, dalle forme più eclatanti e persistenti a quelle più leggere e transitorie si stima che oltre il 50% delle popolazione mondiale ne sia affetta. Può avere origini diverse, a volte è causata da malattie sistemiche (ernia iatale, cirrosi epatica, diabete mellito) ma più spesso è espressione di problemi del cavo orale: dalla tendenza a formare una spessa patina bianca sulla lingua, alle parodontopatie infiammatorie con tasche gengivali in cui i germi capaci di produrre i gas responsabili.

    Alitosi Transitoria

    Nell'alitosi transitoria il disturbo è temporaneo e si può ricondurre con precisione a determinati fattori: consumo di alimenti cosidetti alitogeni come aglio, cipolla e alcune spezie, consumo di alcool (anche quello contenuto in alcuni farmaci), assunzione di farmaci che comportano l'immissione di sostanza alitogene nel torrente sanguigno e di qui nell'aria espirata, di farmaci che diminuendo la quantità di saliva disponibile per la funzione di autodetersione all'interno della bocca incoraggiando la moltiplicazione batterica, nel corso di un digiuno prolungato, al risveglio mattutino (alito da cattivo risveglio).

    Anche in queste due ultime situazioni la causa del maleodore orale va ricercata nella diminuzione della salivazione e perciò dalla sua azione di risciacquo e diluizione dei composti volatili solforati e aumento del PH all'interno del cavo orale. Una condizione di alcalinità all'interno della bocca favorisce la produzione di composti solforati responsabili dell'emissione di fiato maleodorante. In tutti questi casi l'alitosi ha una causa ben individuabile e scompare dopo la sua eliminazione, mettendo l'individuo nella condizione di controllare da solo il suo problema.

    Alitosi Persistente

    Quando, invece, ci troviamo di fronte ad un'alitosi persistente, il problema si fa più complesso e richiede un'anamnesi completa e scrupolosa che ci permetta di ricondurlo a patologie che riguardano esclusivamente la bocca oppure che coinvolgono l'organismo nel suo insieme.

    Chiariamo subito che l'alitosi dipendente da malattie generali riguarda solamente il 10% dei soggetti che lamentano questo disturbo e aggiungiamo che normalmente non è il primo sintomo che questi avvertono. Molte persone ritengono che l'alito cattivo possa dipendere da patologie dell'apparato digerente e che proprio per questo non ci sia nulla da fare: è importante sapere che solo l'1% degli individui affetti da alitosi hanno problemi a livello di sistema digerente! L'alitosi da cause gastriche è molto rara e richiede un funzionamento errato del cardias, lo sfintere che separa lo stomaco dall'esofago, con reflusso esofageo.

    Malattie sistemiche in grado di provocare alitosi sono il diabete mellito, l'insufficienza renale cronica, e patologie gravi per l'alterazione dei normali equilibri matabolici, ma si tratta del 2/3% dei casi. Più frequentemente delle altre malattie, quelle otorinolaringoiatriche, sinusiti e tonsilliti ad esempio, possono comportare alito sgradevole per la presenza di essudato e colonie batteriche nel cavo orale o in zone che comunicano con questo ma rappresentano comunque un'esigua quantità dei casi di alitosi rispetto a qeulli che dipendono da problemi di pertinenza odontoiatrica. Nelle cripte tonsillari, che si presentano come cavità tortuose, possono accumularsi detriti organici che una volta colonizzati da batteri produttori di composti solforati danno luogo al fenomeno dell'alitosi e che in alcuni casi, calcificando, provocano la produzione di tonsilliti

    Come funziona

    Pulizia

    Prima dell'intervento una pulizia professionale del dente con KaVo PROPHYflex.

    Misurazione

    Per verificare con successo la situazione alla seduta di controllo, eseguire la misurazione del dente interessato con KaVo DIAGNO-dent. A seconda del risultato del referto potrete scegliere tra un'ozonoterapia breve o un trattamento più lungo.

    Intervento

    In funzione del referto, erogare una quantità controllata di ozono con KaVo Heal Ozone sul punto affetto. Tempo del trattamento tra i 10 e i 40 secondi.

    Soluzione Rimineralizzante

    Interviene nella rapida rimineralizzazione del dente.

    la pulizia con ozone misurazione pre trattamento intervento con heal ozone soluzioni rimineralizzate